Roberto Pazzi ritorna alla poesia con un titolo che è un ossimoro allusivo alla ricomposizione di un dissidio: …felicità di perdersi, / amore del Nulla che trema…
Si coglieva nelle sue ultime raccolte – Calma di vento, La gravità dei corpi, Talismani – la convinzione che fosse dono della poesia un anticipo di ultrasensibile che proietta l’atto dello scrivere nella sfera di un “altrove”, dove la carne è già quasi un’eco superata.
La scrittura appariva quasi affrancarsi dalla vita, liberata dal morso costante di bisogni insaziabili in cui si consuma.
- Editore: Barbera
- Anno: 2013
- Pagine: 89